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MONITORAGGIO CONVENZIONALE |
VEGETAZIONE, FLORA E FAUNA |
Inquadramento
Il piano di monitoraggio delle componenti Vegetazione Flora e Fauna si basa sulle valutazioni espresse nello Studio di Impatto Ambientale, secondo cui le potenziali interferenze ipotizzabili sono:
- disturbo alle zoocenosi legato alla generazione di rumore
- disturbo alle funzionalità delle specie vegetali ed animali per esposizioni a inquinanti prodotto da rilascio di effluenti aeriformi convenzionali
Tutti i disturbi ipotizzati sono di tipo indiretto, essendo essenzialmente riconducibili ad alterazioni delle componenti direttamente interessate da modificazione (atmosfera, rumore) connesse con le attività di cantiere.
Per tale motivo non saranno effettuate campagne di monitoraggio diretto su vegetazione, flora e fauna fin quando i dati rilevati per le componenti atmosfera e rumore non evidenzieranno criticità, riconducibili alle attività di cantiere, potenzialmente impattanti sulle specie vegetali ed animali.
Parametri monitorati
Per quanto riguarda il monitoraggio della vegetazione è stata ipotizzata una correlazione diretta tra livelli di polverosità e lo stato di salute delle comunità vegetali. Conseguentemente, sulla base della bibliografia scientifica disponibile [1], è stata fissata una “soglia di sostenibilità” pari a 1000 mg/m-2 day–1 superata la quale saranno attivati specifici monitoraggi delle polveri sugli individui di flora più prossimi all’area di impianto.
Per il monitoraggio della fauna, invece, tra le classi tassonomiche rilevate durante la caratterizzazione, quella risultata più sensibile alle potenziali perturbazioni indotte dalla realizzazione dell’Impianto ICPF è quella ornitica.
La generazione del rumore da attività antropica rientra, infatti, tra le cause che possono portare le specie ornitiche all'allontanamento momentaneo d’area. Anche in questo caso è stata individuata una “soglia di sensibilità”, correlata al clima acustico, oltre la quale saranno attivati specifici monitoraggi sull’avifauna. Tale soglia è fissata a 50 dB(A), riconducibili esclusivamente alle attività di cantiere, misurati per una settima consecutiva al ricettore RU4bis, interno all’area naturale protetta.
Programma temporale
Per quanto riguarda il monitoraggio sul potenziale impatto dei lavori di realizzazione dell’ICPF sulla componente vegetazione, in linea con quanto indicato nel protocollo di monitoraggio della qualità dell’Aria, ogni 60 giorni verrà valutata la deposizione delle polveri grossolane per la verifica del raggiungimento della soglia di sostenibilità sopra indicata.
Sotto il profilo della perturbazione acustica prodotta dal cantiere di realizzazione dell’ICPF, sono state individuate una serie di attività ritenute più significative (realizzazione delle fondazioni, delle strutture in elevazione, ecc.) che verranno monitorate attraverso campagne appositamente pianificate. Il punto di monitoraggio RU4bis, rappresentativo dell’area “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni” sarà sempre incluso nei punti di monitoraggio acustico per la verifica del raggiungimento della “soglia di sensibilità” sopra indicata.
[1] Highways Agency suggerisce che solo i livelli di deposizione di polvere sopra i 1000 mg/m-2 d–1 possono avere incidenze sui recettori ecologici sensibili affermando che la maggior parte delle specie sembrano essere influenzate a partire da tassi di deposizione di polveri considerevolmente superiore ai livelli riportati (fonte: Technical Guidance Note (Monitoring) M17 Monitoring Particulate Matter in Ambient Air around Waste Facilities Environment Agency Version 2 July 2013).