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MONITORAGGIO CONVENZIONALE

COMPONENTE SUOLO E SOTTOSUOLO - ACQUE SOTTERRANEE

 

Inquadramento

Gli impatti potenziali indotti sulle acque sotterranee dalle attività di decommissioning sono connessi alla modifica del regime idraulico ed alla modifica della qualità delle acque sotterranee della falda soggiacente il sito.

Le interazioni potenziali che l’attività di decommissioning può avere con l’ambiente idrico sotterraneo sono sostanzialmente riconducibili alle attività di scavo ed alla produzione e stoccaggio di rifiuti e terre di scavo, con potenziale perturbazione del regime idrogeologico e delle caratteristiche chimico/fisiche delle acque sotterranee.

Nell’area sottostante l’isola nucleare della Centrale di Caorso è presente ed operante un sistema di “dewatering” costituito da un diaframma plastico a bassissima permeabilità e da un sistema di pozzi di emungimento che mantiene il livello della falda superficiale soggiacente ad una quota costantemente compresa tra 31 e 32 m s.l.m..

Il diaframma ha perimetro quasi rettangolare intorno all’isola nucleare ed è costituito da pannelli tra essi parzialmente sovrapposti, composti da una miscela pressoché impermeabile (cemento-bentonite) in grado di “isolare” dal punto di vista idrogeologico questa parte dell’impianto dall’area circostante.

Punti di campionamento

Per quanto attiene la componente in esame le potenziali sorgenti sono localizzabili in corrispondenza delle aree previste per lo stoccaggio dei rifiuti e delle aree a servizio del cantiere dove verranno svolte le principali lavorazioni. La ricostruzione del modello concettuale dell’acquifero soggiacente il sito ha permesso di definire i possibili percorsi di contaminanti in relazione ai diversi scenari investigati. Ai fini della definizione della direzione di deflusso degli eventuali inquinanti nelle acque di falda è stata presa in considerazione, in prima analisi, la ricostruzione dell’andamento della superficie piezometrica della falda superficiale, effettuata dall’ARPA sulla base dei rilievi del livello statico sull’intera rete regionale. Tale ricostruzione indica un deflusso generale diretto da Sud-Ovest a Nord-Est.

Tuttavia il sistema di circolazione idrogeologica sotterranea nell’area del sito si presenta come un acquifero multifalda a dinamica complessa, il cui regime è legato principalmente al regime del fiume Po. La falda freatica presente nei terreni al di sotto del sito mostra un regime caratterizzato da lunghi intervalli di tempo a livelli mediamente costanti ed oscillazioni di breve periodo collegate alla variazioni di livello del Po. Nella zona dell’impianto il livello piezometrico medio della falda è dunque direttamente connesso al livello idrometrico del fiume Po, a sua volta controllato dallo sbarramento esistente sul fiume stesso presso Isola Serafini, poco a valle del sito della Centrale. Nell’area circostante il sito sono inoltre presenti più impianti idrovori che contribuiscono a mantenere costanti i livelli idrici del fiume. Quando il Po è momentaneamente nel suo stato di deflusso naturale, ossia con lo sbarramento di Isola Serafini aperto, la falda risulta alimentare il fiume con direzione di deflusso da Sud-Ovest a Nord-Est (dal sito verso il Po ed il Chiavenna), ossia presenta un andamento coerente con l’andamento regionale generale. A causa della regolazione attuata dalla Centrale idroelettrica di Isola Serafini, invece, la situazione di apporto idrico della falda al fiume è ribaltata e la falda si muove secondo la direzione NordEst-SudOvest.

Sulla base delle analisi condotte sono stati quindi individuati i punti di monitoraggio utili per verificare la conformità alle previsioni di impatto determinate nello Studio di Impatto Ambientale (SIA) e rilevare eventuali situazioni impreviste.

Ai fini del monitoraggio delle acque sotterranee sono stati individuati 6 punti di campionamento, dei quali 5 costituiti da piezometri perimetrali rispetto all’area dell’impianto ed uno interno al diaframma plastico, costituito da un pozzo del sistema di “dewatering”, di volta in volta funzionante al momento dell’esecuzione delle attività di campionamento. Tale sistema prevede infatti il funzionamento in continuo di una sola pompa a rotazione fra le otto installate negli otto pozzi.

Indagini e Protocollo analitico

Sono state programmate indagini di tipo: quantitativo e qualitativo (specifici parametri chimico-fisici).

Indagini quantitative

Il monitoraggio quantitativo è mirato alla valutazione di massima degli andamenti stagionali della falda e delle modalità di deflusso delle acque sotterranee, al fine di individuare eventuali interferenze che le attività di decommissioning in progetto possono operare sul deflusso di falda. Le misure condotte riguardano il livello piezometrico sui piezometri.

Indagini qualitative

In relazione alle attività di monitoraggio qualitativo, in accordo alle modalità previste dalla nuova legislazione ambientale di riferimento (D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e relativi decreti attuativi) ed in armonia con quanto contestualmente effettuato da ARPA Emilia Romagna per il monitoraggio e la definizione dello stato di qualità delle acque sotterranee, sono stati determinati i parametri chimico-fisici e biologici (definiti negli Allegati alla parte III del D.lgs. 152/06).

Nei certificati analitici di laboratorio sono indicati, per ciascun analita, gli Standard di Qualità Ambientale (SQA)/Valore Soglia/Limite, ai sensi della normativa vigente, nonché i metodi analitici utilizzati nelle prove.

Programma temporale

Ante Operam

Le campagne di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee svolte nel corso del 2012, in assenza di attività di decommissioning potenzialmente in grado di generare impatti sulla componente, hanno consentito di definire un quadro rappresentativo dello stato di qualità ambientale “ante-operam” della componente.

In corso d’opera

Sono eseguite campagne di monitoraggio durante le attività in modo da poter evidenziare eventuali modifiche ed alterazioni rispetto alla caratterizzazione Ante Operam. Il monitoraggio eseguito fino al 2013 è svolto su base annuale e per ciascun anno sono monitorati due periodi, con cadenza circa semestrale: luglio-agosto e gennaio-marzo.

Il monitoraggio eseguito dopo il 2013 è svolto su base annuale e per ciascun anno sono monitorati quattro periodi, con cadenza circa trimestrale: gennaio-febbraio, aprile-maggio, luglio-agosto e ottobre-novembre.